Non c’è solo la novità del messaggio che usa la rete satellitare per chiedere aiuto. La lista di soluzioni innovative per garantire aiuti più tempestivi a chi è in difficoltà si è arricchita.
La coincidenza (se non voluta) ha fatto per lo meno notizia. Perché è arrivata il giorno prima dell’atteso lancio dell’iPhone 14 e perché per protagonista ha quella Huawei che aveva saputo scalare le vette dell’olimpo degli smartphone prima di pagare dazio al divieto imposto dall’amministrazione americana di utilizzare i servizi Google a bordo dei propri apparecchi.
Con il Mate 50, il colosso cinese ha battuto tutti sul tempo presentando il primo apparecchio dotato di connettività satellitare, destinato inizialmente al solo mercato locale. Cosa promette questa generazione di dispositivi? Scordiamoci funzionalità fantascientifiche legate alla realtà virtuale o applicazioni simili. Mate 50 è in grado solo di inviare messaggini di testo, includendo anche le coordinate precise della propria posizione geografica, grazie alla rete satellitare a cui si aggancia (nel caso specifico quella di BeiDou, il sistema di Gps del governo di Pechino) e diventa quindi uno strumento per affrontare eventuali situazioni di emergenza, quando ci si ritrova senza segnale di rete mobile.
Un suo limite evidente? Il fatto che la comunicazione satellitare abilitata è unidirezionale: non si può cioè ricevere ma solo avere la conferma che il messaggio inviato sia stato correttamente recepito dal satellite in orbita. Un limite che l’iPhone 14 promette di superare grazie a un’apposita app che gestisce l’invio e la ricezione di chiamate e Sms di emergenza (in futuro dovrebbe essere possibile condividere la propria posizione con i contatti in rubrica) puntando lo smartphone verso i satelliti di Globalstar, il partner scelto dalla Mela per battezzare questo servizio al momento disponibile solo negli Stati Uniti e in Canada.